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lunedì 24 ottobre 2011

Articoli Stampa Italiana ed Estera su Vittorio Arrigoni

Gli articoli selezionati sono stati pubblicati dopo la morte di Vittorio Arrigoni. Alcuni raccontano gli avvenimenti riguardanti il suo rapimento e la successiva morte, altri semplicemente ricordano la sua figura e la sua missione.



"Quando Arrigoni ci spiegò perchè valeva la pena lottare."
 L'ex consigliere comunale Monteventi ricorda il pacifista ucciso a Gaza
di VALERIO MONTEVENTI
La prima volta che si udì la voce di Vittorio Arrigoni a Bologna fu il 24 gennaio del 2009. Al termine di un corteo per la Palestina, in Piazza Malpighi, i ragazzi del Tpo misero in diretta il suo racconto dell'offensiva israeliana "Piombo fuso" sulla striscia di Gaza. Il suo reportage non aveva solo la precisione del cronista, collaboratore del Manifesto, ma anche il cuore, la partecipazione emotiva del volontario, impegnato sulle ambulanze palestinesi.

Le sue parole, sempre da lontano, arrivarono, in seguito, a Vag 61. Mi capitò di intervistare Vittorio via Skype. Parlò delle iniziative dell'International Solidarity Movement a Gaza, delle sue esperienze in quella terra martoriata, dell'attacco israeliano alle navi della Freedom Flotilla e del massacro di civili, della necessità di boicottare le attività economiche israeliane. Ma espresse anche le sue speranze di mantenere vivo un progetto per ridare diritti e dignità al popolo palestinese. Poi Arrigoni ce la fece a venire direttamente allo spazio autogestito di via Paolo Fabbri, in uno dei suoi rientri in Italia. L'occasione fu la presentazione del suo libro "Gaza, restiamo umani". Fu una narrazione interminabile che si concluse sulla soglia del cancello, alcune ore dopo la fine dell'incontro.

Salutò i presenti con queste parole: "Diamoci tutti da fare, il mondo intero non può ignorare questa tragedia, e se lo fa, non includeteci in questo mondo". In questi mesi, solo i suoi messaggi su facebook e le pagine del suo blog http://guerrillaradio. iobloggo. com dove raccontava quello che vedeva con ironia e umanità, senza filtri. Poi la tragica notizia di ieri. Chi ha conosciuto Vittorio sa che la sua morte ci priva di una persona insostituibile. Piangendolo, cercheremo di "restare umani" come ci sollecitava alla fine di ogni suo post. Anche se le lacrime che ci bruciano il viso sono le tracce non solo del nostro dolore, ma pure quelle della nostra rabbia.


http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/04/16/news/quando_arrigoni_ci_spieg_perch_valeva_la_pena_lottare-15005063/index.html?ref=search
Fonte: Repubblica.it

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