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venerdì 25 maggio 2012

Marcia silenziosa


Venerdi 25,  marcia silenziosa in risposta all'attentato stragista alla scuola Morvillo/Falcone di Brindisi, per esprimere la vicinanza alle vittime  e alle loro famiglie e dire no a qualsiasi forma di violenza.

















martedì 22 maggio 2012

Saviano




Le parole delle madri di Beslan fanno venire la pelle d’oca. Un Paese che ha scuole-bersaglio si sta smarrendo.
Brindisi: per fronteggiare l’ansia generata dalla tragedia usiamo la ragione anche là dove non è sufficiente.
Brindisi. Molti concordi su sacra corona unita. Ciò che mi distrugge è che l'obiettivo fosse proprio la scuola. 
Penso a Melissa e ai feriti.

lunedì 14 maggio 2012

Marcia silenziosa della pace



La scuola è sacra!
La scuola non si tocca!
La scuola è il primo presidio di legalità e di democrazia.
La scuola custodisce il nostro tesoro più prezioso: i nostri giovani.
La scuola è e deve restare il luogo più sicuro, dove si costruisce il futuro di un Paese intero.




Ciò che è accaduto a Brindisi è un episodio orribile, un attacco spietato allo stato ed alle istituzioni democratiche. Il luogo scelto, riporta alla memoria le pagine più nere degli anni novanta, di una criminalità che assume le forme del terrorismo.
In questi giorni i giornalisti cambiano i titoli parlano di criminalità organizzata, di mafia, di terrorismo, del gesto isolato di un folle, poi ricambiano.
L’informagiovani di San Giorgio a Cremano esprime vicinanza e solidarietà ai parenti della vittima, ai ragazzi colpiti e feriti ed alla città di Brindisi. Inoltre speriamo in una risposta forte e unanime, da parte dello Stato e dei cittadini e di tutte le forze politiche e sociali.
L'impegno contro le organizzazioni criminali di qualsiasi origine, come quello contro i segnali di un ritorno terroristico violento, deve essere massimo e pertanto è indispensabile fornire più risorse e più strumenti idonei alle forze dell’ordine ed alla magistratura.
Venerdi 25 alle h.10.00 da Piazzia Vittorio Emanuele a Piazza Troisi partirà una marcia silenziosa per esprimere la vicinanza alle vittime e alle loro famiglie e dire no a qualsiasi forma di violenza.


Francesco Profumo

Riflettiamo su:
- La violenza  è il linguaggio dei vigliacchi

- Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità

- La mafia teme più la scuola della giustizia. 
  L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa

- La mafia non è affatto invincibile.
  È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine.”

- Un Paese che ha scuole-bersaglio si sta smarrendo…



" Care ragazze e ragazzi,

vi scrivo come Ministro, come padre ma soprattutto come italiano a voi che rappresentate il futuro del nostro Paese. Oggi siete stati selvaggiamente colpiti, per la prima volta nella nostra pur travagliata storia unitaria e repubblicana, davanti ad un edificio pubblico nel quale vi stavate recando sicuri di essere protetti, per imparare a diventare cittadini. Capisco dunque che dentro ciascuno di voi e tra i vostri amici e compagni di classe possa nascere, assieme al dolore per la morte assurda della vostra compagna, un sentimento di sgomento per essere stati aggrediti lì dove non doveva succedere. Il vostro sgomento è quello di tutti. Colpire da vigliacchi una scuola è infatti colpire l’Italia intera, perché lì si forma il suo futuro. Dovete credermi, sento profondamente questa responsabilità e con me tutto il Governo e l’Italia intera. Faremo di tutto perché una cosa del genere non succeda mai più, affinché voi entrando nella vostra scuola pensiate solo ai compiti e allo studio, alle amicizie e allo sport. Immagino vi siano dentro di voi sentimenti come dolore e rabbia: non abbiate paura di averli. Oggi sono naturali. Solo vi dico e vi chiedo di non cedere ad essi, pensando di essere soli. Non lo siete. Siete invece la parte più importante di una grande comunità sulla quale potete contare, a partire dai vostri insegnanti e dal personale che lavora nella scuola. Sulla forza e sulla saldezza di questa comunità che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento affinché domani questi sentimenti possano lasciare il posto alla speranza e alla fiducia. Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza. Noi sapremo unirci: voi potete contare su di noi. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni lavorerò ad iniziative in questo senso. Vi dimostreremo che i terribili fatti di oggi sono un segno di debolezza e non di forza di chi li ha compiuti. Vedrete che non sarete lasciati soli. A presto"


Link utili per approfondire











NO al cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter

Perchè bisogna dire NO al cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter

Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione definitiva, l’Italia a breve potrebbe perfezionare l’acquisto dei cacciabombardieri d’attacco Joint Strike Fighter F-35. Il nuovo annuncio del Ministro Di Paola di riduzione a 90 esemplari non significa nulla: nessun contratto è ancora stato firmato e possiamo quindi fermare completamente questo acquisto (anche perchè la proposta rimodulazione della Difesa deve passare per una discussione parlamentare)
Quello del caccia F-35 è un programma che ad oggi ci è costato già 2,7 miliardi di euro ne costerà - in caso di acquisto di 131 aerei - almeno altri 15 solo per l’acquisto dei velivoli, che potrebbero scendere a 10 miliardi con una riduzione a 90 (il prezzo unitario si alzerà, secondo l'azienda produttrice Lockheed Martin). Complessivamente arriveremo arrivando ad un impatto tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare il mantenimento successivo di tali velivoli.
Siamo quindi in gioco, come partner privilegiato, nel più grande progetto aeronautico militare della storia, costellato di problemi, sprechi e budget sempre in crescita, mentre diversi altri paesi partecipanti - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli stessi Stati Uniti capofila! - hanno sollevato dubbi e rivisto la propria partecipazione. In questo periodo di crisi e di mancanza di risorse per tutti i settori della nostra società, diviene perciò importante effettuare pressione sul Governo italiano affinché decida di rivedere la propria intenzione verso l’acquisto degli F-35, scegliendo altre strade più necessarie ed efficaci sia nell’utilizzo dei fondi (verso investimenti sociali) sia nella costruzione di un nuovo modello di difesa. L'esempio del programma Joint Strike Fighter deve quindi servire come emblema degli alti sprechi legati alle spese militari e della necessità di un forte taglio delle stesse verso nuovi investimenti più giusti, sensati, produttivi.
Per questo noi diciamo:

Pace e giustizia al tempo delle crisi

Pace e giustizia al tempo delle crisi 

Forum – 8/10 giugno 2012

I movimenti per la pace devono, infatti, sforzarsi di essere sempre meno costretti ad improvvisare per reagire a singole emergenze, ed attrezzarsi invece a sviluppare idee e proposte forti, capaci di aiutare anche la prevenzione, non solo la cura di crisi e conflitti…
    Alex Langer
         

         

Bozza-Programma Introduzione

Per discutere di Pace al tempo delle grandi crisi ci siamo posti alcune domande ……
Cosa vuol dire oggi costruire la pace? Cosa vuol dire costruire la pace mentre impazzano tutte le crisi del mondo: finanziaria, sociale, politica, economica, ambientale, morale? Quale contributo può venire da chi vuole la pace? Qual è il ruolo delle associazioni, dei movimenti e degli enti locali? Come possiamo difendere i diritti umani nei nostri giorni? Cosa significa scegliere la nonviolenza per cambiare la società? Come costruire una cultura del disarmo? Come lavoriamo per la pace nelle nostre città? Come costruiamo un’economia di giustizia? Come interveniamo sui conflitti ambientali ? Come rispondiamo alle crisi internazionali mentre molti si preoccupano solo di quelle interne? Che fine sta facendo la solidarietà internazionale? Come accrescere l’efficacia dell’impegno per la pace? Come ricostruiamo l’impegno per la pace dell’Italia?

Per rispondere a queste domande vi invitiamo a partecipare al Forum nazionale che si terrà dall’8 al 10 giugno a Roma. Il Forum è promosso dalla Provincia di Roma, Rete Italiana Disarmo, Tavola della pace, Sbilanciamoci, Tavolo Interventi Civili di Pace, Forum Provinciale di Roma per la pace i diritti e la Solidarietà internazionale e Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata di Roma.

 Il programma del Forum Nazionale  

                                                                                                            per maggiori info clicca qui