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lunedì 24 ottobre 2011

Articoli Stampa Italiana ed Estera su Vittorio Arrigoni

"Dolore per l'uccisione di Arrigoni. All'Orientale si ricorda il suo impegno"

 Video e interviste in memoria dell'attivista morto a Gaza

«Ha raccontato la storia dalla parte degli oppressi»

Il presidio di Napoli
Il presidio di Napoli


NAPOLI - La notizia dell'uccisione dell'attivista per i diritti umani a Gaza, Vittorio Arrigoni, ha suscitato grande indignazione e profonda tristezza in tutta Italia e anche a Napoli. Ieri sera, a poche ore dalla notizia del suo rapimento da parte del sedicente Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento (Gspc), una cinquantina di persone hanno organizzato un presidio di solidarietà in piazza del Plebiscito per chiedere l'immediata liberazione del volontario. Un'immensa bandiera della Palestina e uno striscione con la scritta «Vittorio libero» sono stati esposti di fronte alla Prefettura, mentre alcuni ragazzi accendevano delle «sky lanterns», che volavano al di sopra dei palazzi, come luminosi messaggi di speranza. Una speranza che purtroppo è risultata vana visto che Arrigoni è stato trovato morto nella notte dalle milizie di Hamas che stavano mettendo in atto un blitz per liberarlo. Attivista per i diritti umani ma anche blogger e giornalista free lance per le testate il Manifesto, Peace reporter e per l'agenzia Ami, Arrigoni è stato l'unico italiano presente a Gaza durante i bombardamenti israeliani dell'operazione «Piombo fuso» che durò dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009 e causò la morte di 1300 palestinesi, di cui 900 civili. I suoi reportage quotidiani, pubblicati da il Manifesto, si concludevano tutti con un auspicio, che poi è diventato il titolo del libro che li ha raccolti tutti: «Restiamo umani».

Vittorio Arrigoni
Vittorio Arrigoni
Per ricordare il suo sacrificio, e il suo impegno per la causa del popolo palestinese a cui aveva dedicato tutta la sua vita, questa sera a palazzo Giusso a largo San Giovanni Maggiore saranno proiettate a partire dalle 19,30 delle sue interviste e dei suoi video per permettere a chi non lo conosceva di apprezzare le sue parole e a chi lo conosceva di avere un momento di confronto e conforto. «Non se ne va solo un compagno e un amico, se ne va una voce libera, uno dei pochi che ancora aveva il coraggio di non salire sul carro dei vincitori, come hanno fatto tanti (anche nella cosiddetta sinistra), ma di raccontare la storia stando dalla parte degli oppressi» scrivono gli organizzatori dell'evento che nel ricordarlo citano Bertolt Brecht «Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili». Domani poi la manifestazione contro la guerra in Libia che partirà da piazzale Tecchio alle 10,30 si aprirà con uno striscione dedicato a Vittorio Arrigoni. Anche il Coordinamento dei giornalisti precari della Campania ricorda il sacrificio del volontario dell'International Solidarity Movement in una nota: «La morte orrenda di Vittorio Arrigoni riguarda tutti coloro che ogni giorno raccontano i fatti e la verità in contesti di guerra. Il suo impegno e il suo coraggio sul campo devono rimanere nella nostra memoria perché a Gaza e in tutti i territori palestinesi possa esserci ancora la libertà di fare informazione. Vittorio, blogger e free lance, dimostrava nei fatti che, oltre per la quotidiana sopravvivenza, alla base del lavoro ci può essere ancora un ideale e magari un'utopia. Nella sua vita aveva deciso anche di scrivere e di narrare il costante assedio di Gaza e della sua popolazione, soprattutto quando i riflettori dell'informazione internazionale si spegnevano. Unico italiano presente a Gaza durante l'operazione Piombo fuso, Vittorio è stato un punto di riferimento per chiunque cercasse notizie, contribuendo a rompere l'assedio di chi voleva gestire l'informazione. Chiediamo che le istituzioni del nostro Paese s'impegnino a fare luce su questo atto barbaro e sui suoi tanti lati oscuri da chiarire. Alla famiglia di Vittorio, ai suoi amici italiani e di Gaza, il nostro abbraccio sincero».
Alfonso Bianchi
15 aprile 2011

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/15-aprile-2011/dolore-l-uccisione-arrigoniall-orientale-si-ricorda-suo-sacrificio-190442652837.shtml

Fonte: corrireredelmezzogiorno.it

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